Tiziana Sanna, in arte Tisha, nasce a Cagliari nel 1975, città nella quale vive ancora oggi.
Il disegno, sin da piccola, è la sua grande passione e, dopo la laurea, grazie alla frequentazione di corsi privati, apprende le diverse tecniche del disegno e pittoriche e inizia a dipingere.
In una prima fase dipinge per lo più ritratti: la scelta del soggetto da realizzare è una ricerca, un'esplorazione della condizione umana e del suo rapportarsi col mondo esterno, il processo creativo di ogni opera è il risultato delle sensazioni che le trasmette il soggetto e delle emozioni che prova in quel momento. Le emozioni sono infatti il filo conduttore della sua ricerca, tesa a indagare il suo io interiore attraverso un percorso di auto-esplorazione.
Nella seconda fase artistica dipinge animali esotici, per lo più a rischio di estinzione: elefanti, rinoceronti, tigri, leoni, giaguari, leopardi, giraffe, zebre.
Nell’attuale fase artistica si dedica a un progetto che lega il suo lavoro al suo territorio: dipingere le specie tipiche ed endemiche del territorio sardo.
E’ nel passaggio agli animali che l’artista trova quegli aspetti del suo io e della sua anima che va cercando: gli animali sono metafore di tutte le creature che albergano dentro di lei, rappresentano la sua natura più vera, istintiva, selvatica e nel processo creativo avviene un processo di riconoscimento e trasformazione.
Nelle sue tele il soggetto è raffigurato in ogni più piccolo particolare: le innumerevoli pieghe della pelle, gli andamenti dei singoli peli che vengono dipinti uno ad uno. Per ottenere questi risultati, Tiziana quando lavora si serve di diverse gigantografie del soggetto scelto, colto in diverse inquadrature, e del computer che le consente di ingrandire ogni singola parte per cogliere ogni dettaglio.
Nella scelta compositiva predilige un taglio fotografico, inquadrature che ingrandiscono e concentrano l’attenzione del fruitore sul soggetto: le grandi dimensioni della tela danno allo spettatore l’impressione di trovarsi realmente di fronte all’animale, il ricercato effetto tridimensionale sembra far uscire l’animale dalla tela. Nelle sue opere l’animale viene decontestualizzato dal suo habitat e collocato in uno spazio monocromatico: l’iperrealismo, inseguito nella definizione di ogni più singolo dettaglio, si fonde con uno stile grafico-pubblicitario e il soggetto si staglia su un colore piatto, forte e acceso: nero, giallo, rosso, verde, celeste.
L’opera acquista così dei connotati nuovi, l’artista codifica uno stile che definisce pop-iperrealismo, nel quale l’uso esasperato della tecnica artistica si fonde con un gusto che risente delle influenze della pop art.